Le comunità energetiche (CER)

Introdotte dalla Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE), recepite in Italia con il Decreto Milleproroghe (162/2019) ed incentivate dal Ministero dell’Ambiente con il Decreto CER entrato in vigore il 24 Gennaio, le Comunità Energetiche rappresentano un nuovo modo di concepire e di utilizzare l’energia prodotta da fonti rinnovabili. Esse non sono altro che associazioni di cittadini (pubblici e privati) che si uniscono per produrre energia a livello locale condividendo quest’ultima in funzione dei fabbisogni della comunità. A patto che si sottenda alla stessa cabina primaria di distribuzione dell’energia, l’adesione alla comunità energetica può avvenire sotto diverse forme:

  • PROSUMER: il membro della CER installa un impianto FER ed è produttore (producer) di energia elettrica rinnovabile oltre che consumatore (consumer) della stessa; esso condivide con gli altri membri il surplus di energia immessa in rete;
  • CONSUMER: il membro della CER non ha possibilità di installare un impianto FER, ma sfrutta l’energia prodotta e condivisa da altri.
  • PRODUCER: il membro della CER installa un impianto a fonte rinnovabile di ventando produttore di energia verde da condividere con gli altri membri, pur non avendo necessità di autoconsumo.

Fermo restando che l’ingresso in una CER non compromette né altera i diritti come consumatori finali ovvero consente a tutti i soggetti coinvolti di essere indipendenti sia nella scelta del proprio fornitore che nel proprio fabbisogno/utilizzo di energia, oltre che di accedere a tutte le agevolazioni fiscali e agli incentivi vigenti per l’installazione del proprio impianto, qual è di fatto il vantaggio di farne parte?

BENEFICIO AMBIENTALE: nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di carbon neutrality, la Comunità Energetica offre uno spunto interessante per l’innalzamento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, dunque per l’installazione di impianti ad energia verde che possano man mano andare a soddisfare i fabbisogni di intere comunità, con notevole abbattimento delle emissioni di gas climalteranti in atmosfera.

BENEFICIO ECONOMICO: l’autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili non solo consente di abbattere notevolmente i costi in bolletta, ma permette anche di risentire meno delle oscillazioni dei mercati internazionali che inevitabilmente finiscono per innalzare il prezzo unitario dell’energia quotato in borsa. La condivisione in più consente di acquisire un ottimo incentivo statale erogato dal GSE tanto maggiore quanto più è in equilibrio il rapporto tra energia prodotta ed energia condivisa/autoconsumata.

BENEFICIO SOCIALE: la condivisione dell’energia è il miglior modo per affrontare e superare la povertà energetica e permettere un’equa condivisione dei fabbisogni. L’unione spontanea di cittadini in una Comunità Energetica è d’altro canto un modello di inclusione e di sviluppo sociale che non può portare altro se non ad una notevole crescita del benessere sociale ed economico di un territorio.

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